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L'āyurveda in libreria.

"Ciascun testo ayurvedico è un'espressione unica della realtà della vita in quanto espressa da un particolare essere vivente, il che spiega perché non sempre i testi coincidano fra loro in tutti i particolari". Robert E. Svoboda - Ayurveda.

Queste righe sono state lo stimolo per la creazione del blog, lo spiego qui, e per me riassumono la necessità di confrontare più testi, perch le conoscenze nella tradizione ayurvedica si tramandano oralmente, per questo poter seguire un corso o una scuola confrontandosi con un insegnante, è uno dei modi più affascinanti di imparare e crescere.

Ma nella realtà non sempre è possibile, quindi leggere è un'ottima via per apprendere, per immergersi in una nuova cultura ed approfondire degli argomenti o semplicemente fare dei regali interessanti.

La scelta dei libri che trattano di āyurveda quindi è varia, trattano argomenti più specifici o si rivolgono ad un pubblico inesperto ed inoltre ci sono vari stili di esprimere le proprie esperienze.

La scelta dei libri che seguono, e che consiglierei a chiunque, l'ho fatta tra quelli letti e quelli che vorrei leggere e mi scuso in anticipo se risulterà una lista incompleta.

Li ho divisi in gruppi: 

  • i primi passi: per chi cerca qualcosa per iniziare a capire di cosa stiamo parlando.

  • i classici che non possono mancare: quelli che a forza di consultare consumerai.

  • la cucina: ideali per sperimentare l'āyurveda.

  • gli avanzati: per chi vuole approfondire.

I primi passi

Penso sia sempre importante partire con cose semplici, bisogna familiarizzare con molti termini nuovi ed all'inizio bisogna ripetere e fermarsi a capire.

Per i più piccoli, ma anche per gli adulti, consiglio L'ayurveda per i ragazzi di A.Russo, che ho incontrato in questo post, dove potete anche richiedere il libro.

Un libro che consiglio spesso è Ayurveda Maharishi. Una visione scientifica del più antico sistema di medicina naturale di E.Iannaccone, si trovano tutti i concetti base espressi in modo chiaro.

Curarsi con l'ayurveda è un libro di Swami Joythimayananda, che ho incontrato in questi due post prima parte e seconda parte.

I classici che non possono mancare

Per i classici intendo dei libri che parlino di āyurveda in modo completo e che siano dei punti di riferimento per consultazioni future.


Un classico che non può mancare è
Ayurveda. Una medicina con una tradizione antica di seimila anni di F.J. Ninivaggi. Lo uso spesso nelle note dei post, è un libro chiaro e completo.

Ayurveda: The Science of Self Healing: A Practical Guide (English Edition) di Vasant Lad è un libro in inglese pratico, scritto da un ottimo insegnante.

Oppure di David Frawley Ayurvedic Healing, sempre in inglese affronta l'āyurveda nei vari aspetti.


La cucina

La cucina è il laboratorio perfetto, ne abbiamo parlato qui, per capire e mettere in pratica l’āyurveda. utili anche come primo approccio.

La saggezza nel cibo. L'ayurveda e la cucina delle nostre nonne di B. Bergnach e V.Ravasi. Li ho incontrati in questo post, è un bel libro, pratico e con buone ricette, ed i laboratori proposti aiutano a far pratica.

Di Swami Joythimayananda c’è il libro Nutrizione ayurvedica. Manuale per una nutrizione equilibrata e sana, un testo completo e chiaro scritto da un grande maestro.

Gli avanzati

Per avanzati intendo libri più specifici e che richiedono un pò di preparazione.


I testi classici ayurvedici tradotti in italiano sono pochi, il dr. E.Iannaccone ne ha tradotto alcune parti della Charaka Samhita come il
Sutrasthana- Il filo degli insegnamenti, il Nidanasthana-Il libro delle cause, Vimanasthana-Il libro delle misureSarirasthana-Libro del corpo e Cikitsasthana Il Libro delle Terapie Ayurvediche. Interessanti sono i commenti con i testi originali in sanscrito

Sempre del dr. Iannaccone si trova il primo volume della Susruta Samhita. Un antico trattato ayurvedico. Dello stesso un libro sui Rasayana nei testi classici (abbiamo parlato di rasayana qui).

Se vuoi si trova la Charaka Samhita completa dei 7 volumi in Inglese.

Materia medica Ayurvedica, di C. Tardelli, è un testo che affronta le piante medicinali indiane dal punto di vista ayurvedico.

Un testo che affronta la maternità, nella preparazione e cura della madre analizzando i testi classici, Ayurveda per la madre e il bambino di Bhagwan Dash.

Un libro che affronta la visione filosofica e psicologica l’āyurveda è Chi sono io? Comprendere chi siamo, le nostre paure e superare i propri limiti attraverso la filosofia e la psicologia ayurvedica di F. Basalisco.

Per chi vive e ama il massaggio Nel cuore del massaggio ayurvedico. Uno sguardo sull'India. Ediz. illustrata di A.Dal Degan è un viaggio nel mondo dell’āyurveda e del massaggio.

Affrontano il massaggio ayurvedico tecnicamente il maestro Govindan, un classico del massaggio, ed Abyangam di Swami Joythimayananda.

I termini ayurvedici ed i testi classici sono in sanscrito, se ti appassiona capirne il significato profondo un piccolo dizionario di sanscrito può essere Dizionario sanscrito di Vallardi oppure il più completo Dizionario sanscrito-italiano di ETS.

Buona lettura.

Leggi anche:

- La manutenzione del corpo.

- 28 Ottobre 2016, il primo Ayurveda Day, Dhanwanthri jayanthi

Dot Bowen, segretaria di A.P.A.

Nel post precedente, intitolato "A.P.A. - Ayurvedic Practitioner Association", con Dot Bowen, segretaria di A.P.A., abbiamo parlato di come viene regolamentata l'āyurveda in Gran Bretagna.
Alla fine chiedo a Dot di condividere con noi la propria esperienza attraverso l'āyurveda
Ne esce un'ottimo esempio di "Ayurvedica per caso": 

"Sono nata in Nuova Zelanda e nel mio viaggio attraverso vari paesi ho incrociato lo Yoga. Attraverso questa disciplina sono venuta a conoscenza dell'Ayurveda al punto da volermi formare come terapeuta.
Ho iniziato a frequentare un master in āyurveda presso l'università del Middlesex a Londra, ed attraverso una serie di coincidenze ho incontrato l'A.P.A. fino ad iniziare a lavorare come segretaria per l'associazione.
Posso dire di essere stata molto fortunata, questa esperienza mi ha permesso di partecipare a molti eventi e conferenze e di conseguenza conoscere medici e terapeuti, i quali hanno condiviso le proprie conoscenze.
Questo modo di conoscere si contrapponeva allo sterilità di certe lezioni universitarie, le quali a volte non risultavano troppo ispiratrici.
Comunque entrambe le situazioni mi regalarono l'opportunità di comprendere il percorso di formazione e reclutamento dei terapeuti."

"Come' trasportare le conoscenze dell'āyurveda dagli insegnamenti alla vita di tutti i giorni?"

"L'āyurveda è stata come una scossa all'interno della mia vita, quindi non è stato difficile, tanto da permearla in ogni aspetto, dal lavoro alla routine famigliare.
Ad ora è un viaggio che dura da 8 anni, il quale ha visto la nascita di tre figli, in cui tutto viene regolato e visto attraverso i principi dell'āyurveda
Quindi non vedo ragioni per cui i semplici principi di questa medicina non possano essere al di sopra di tutto ciò che facciamo, dal cibo o qualsiasi altra cosa."

"L'ultima domanda, c'è una parte dell'āyurveda che apprezzi maggiormente, che sentì più vicina al tuo modo di essere? Per esempio l'uso di erbe, i massaggi o la cucina."

"Direi che non ho una preferenza, penso che nel percorso che ognuno di noi deve compiere si alternino fasi ed interessi diversi riguardo ai vari aspetti dell'āyurveda.
Potrei dire di aver iniziato ad interessarmi all'alimentazione e di conseguenza l'attenzione si spostò sulla filosofia ed in un secondo momento l'interesse verso i trattamenti del corpo e l'esperienza di questi. 
Nella mia pratica prediligo i trattamenti manuali, i quali mi permettono un lavoro sul corpo che porta alla consapevolezza di questo, concetto importante anche nello Yoga. Questo mi ha aiutato a capire il corpo e l'incredibile meccanismo che sta dietro all'aspetto puramente fisico, vedendolo non come singole parti, ma come un cosmo in se stesso in cui tutto fluisce.
Il ritorno alla filosofia è inevitabile, la consapevolezza di se' come parte di un disegno più ampio, con la semplice richiesta di vivere una vita meno stressante, calmandone i ritmi.
Per questo non riesco a dividere l'āyurveda in parti, perché l'āyurveda fa parte della vita in tutto, dalle piccole alle grandi cose, come è impossibile immaginare un braccio senza un corpo, così è impossibile pensare al senso della vita senza comprendere ciò che ci stà attorno.
Comunque, se devo scegliere penso al massaggio come ambito preferito, penso che nelle persone che vivono in occidente la mancanza fondamentale sia lo scorretto contatto fisico, come diceva appunto il dottor Lad questa mattina, "Normalmente non diamo amore durante il tocco", tra persone ci sono contatti fisici, per esempio la stretta di mano, ma il più delle volte sono contatti poco umani, per questo un terapista deve avere la capacità di trasportare attraverso il tocco consapevole un amore più profondo.
La maggior parte delle persone necessità di massaggio e dar loro un'esperienza di guarigione attraverso il tocco è, secondo me, la via migliore per aprire gli altri all'auto comprensione.

Lascio Dot, mentre lei attraversa il viale per tornare ad organizzare la seconda parte della giornata del corso, mentre io assaporo ancora un po' il vento del nord che carico di nubi di lì a poco riporta la pioggia sui giardini del Bhaktivedanta Manor.

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A.P.A. - Ayurvedic Practitioner Association

Londra, ottobre 2015

"Ayurvedico per caso" nasce per scoprire, comprendere e confrontare i vari modi di osservare e vivere l'āyurveda.

Un ambito che mi interessa approfondire e' il modo in cui viene divulgata l'āyurveda nei diversi paesi occidentali, l'occasione nasce lo scorso Ottobre, durante un seminario tenuto dal dott. Vasant Lad appena fuori Londra.
Ogni anno, in questo periodo, l'A.P.A. (Ayurvedic Practitioner Association), associazione che raggruppa operatori, terapisti e medici ayurvedici in Gran Bretagna, organizza un seminario di 5 giorni aperto ad appassionati da tutta Europa.
Diviene un opportunita' per conoscere dal vivo il dottor Lad, medico ed autore di diversi libri, è un ottimo comunicatore e assistere dal vivo ad una sua lezione è un’esperienza che consiglio a tutti.
Mi accordo con Dot Bowen, segretaria dell'associazione che segue l'organizzazione del seminario, per incontrarci e capire come funziona l'A.P.A.
Incontro Dot in una pausa del corso, passeggiamo nel prato del Bhaktivedanta Manor a Watford, a nord-est di Londra, un luogo di cultura Hare Krishna, uno dei più' importanti nel Regno Unito, donato nel 1973 da George Harrison.
Approfittiamo di una pausa della pioggia, sotto un cielo grigio che non lascia spazio al sole:

"Grazie Dot per la tua disponibilità, volevo capire come è nata A.P.A e qual’è lo scopo dell’associazione?"

"Nel 2000 nasce l’esigenza da parte del governo inglese di regolarizzare le terapie complementari e i terapisti che le praticano alla luce del crescente interesse da parte del pubblico."

"Quali terapie nello specifico?"

"Tutte le medicine che utilizzano preparazioni di erbe come l’āyurveda, la medicina tradizionale cinese e la medicina erboristica occidentale, definite come CAM (complementary and alternative medicine).
Principalmente c’era la necessità di tutelare il pubblico nell’utilizzo di erbe e prodotti erboristici."

"Quali furono i passaggi?"

"Il primo passo avvenne con una consultazione da parte del Ministero della salute, sulla necessità di definire le varie discipline, formazione dei terapisti e tipologia di piante utilizzate.
A questo punto il governo contattò le associazioni delle varie discipline, per raccogliere informazioni sulla formazione, la pratica e utilizzo dei preparati erbacei.
Ma le varie controversie nate nell'organizzare queste tecniche non chiarì la posizione dell'āyurveda nei confronti di altre discipline.
Comunque questa divenne un’opportunità non solo per organizzare i professionisti che praticano āyurveda nel Regno Unito, ma anche per creare qualcosa di favoloso rivolto alla salvaguardia dell’āyurveda e unire i vari professionisti provenienti da percorsi formativi diversi.
Dal 2005 si è lavorato ad una campagna di regolamentazione il più chiara possibile, ma nel Marzo 2015 si giunse ad uno stop da parte del Governo.
Il disappunto nasce dalla limitazione nell'introdurre nella regolamentazione l’utilizzo di erbe indiane, ma non la pratica stessa delle terapie come l’āyurveda.
Comunque A.P.A., nata appunto all’inizio per seguire questo iter legislativo, oggi è una realtà, la cui visione principale è di unire i differenti percorsi formativi, allo scopo di garantire ai professionisti del settore una crescita delle conoscenze e l’attitudine allo sviluppo professionale personale.
In questo momento siamo un gruppo in movimento, diventato la più ampia associazione professionale per l’unificazione di chi opera nell’āyurveda.
Abbiamo tre livelli di associati:


  • Student: per chi sta seguendo un percorso di studi.
  • Practitioner: richiede un percorso di almeno 4 anni di studi in āyurveda, inoltre si richiede un praticantato riconosciuto in India.
  • Therapist: dedicato a chi non ha concluso il praticantato in India o il percorso di 4 anni, ma che abbia almeno 3 anni di studi.

Si può capire che non ci si può iscrivere dopo un corso di un week end o di 10 giorni, perché troviamo sia giusto aver compiuto un percorso significativo di studi per poter essere definito therapist."

"Quindi come avviene l’iter per potersi iscrivere all’A.P.A?"

"Prima di tutto bisogna vivere in Gran Bretagna, poi il nostro compito è quello di stabilire il livello di studi, visionando diplomi, attestati o altri documenti che certifichino il livello di conoscenza di ognuno. Quindi il richiedente sarà invitato ad iscriversi al livello riconosciuto."

Ringrazio Dot per il veloce riassunto sulla questione āyurveda in Inghilterra, per comprendere il percorso di regolarizzazione vi invito a leggere il link del sito di A.P.A. sull'iter seguito dal governo britannico:

http://apa.uk.com/about/ayurveda-in-the-uk

In Inghilterra, inoltre, è presente un'altra associazione ayurvedica, la BAAP: