Taila, non solo semplice olio. Dr Kiranlal VS.

Nell’immaginario comune un massaggio ayurvedico viene associato all’olio, preferibilmente abbondante e caldo, ma perché questa particolarità e poi, stiamo parlando solo di olio o di qualcosa di più?

Snehana(1) non è solo lubrificare la pelle per favorire il movimento, la manualità o limitare l’attrito, snehana è nutrire in profondità e stimolare l’eliminazione delle tossine



Il dr. Kiranlal VS ci aiuta a capire la differenza tra un olio medicato, il taila(2), da un olio cosmetico da massaggio. La chiacchierata prosegue dopo aver parlato delle difese immunitarie, vyadhi kshamathwa, ed aver la fortuna di confrontarsi con i propri insegnanti è sempre stimolante e formativo.


Quindi dr. Kiranlal, nel massaggio l’olio è parte attiva della terapia?


“Certamente, nelle varie tecniche di massaggio, come abhyāṅga(3) o śirodharā(4), per citare quelli più conosciuti, la scelta del taila diviene essenziale a scopo terapeutico, non è solo qualcosa che ti permette di applicare la tecnica, ma è un soggetto attivo nella terapia.”


Quando parliamo di taila, a cosa ci riferiamo?


Taila significa olio in sanscrito, tila taila è l’olio di sesamo per esempio, ma nella terapia taila racchiude tutto il mondo degli oli terapeutici, come dhanwantaram taila o ksheerabala taila e molti altri.

La differenza sostanziale da un olio preparato secondo l’āyurveda è come l’olio, attraverso la cottura, permetta l’aggregazione con le proprietà mediche delle erbe.

Partiamo dai guṇa(5) dell’olio in generale, guru-pesante, snigdha-oleoso e drava-denso, dovuto alla struttura molecolare molto fitta, ma attraverso la cottura con il decotto di erbe, assume delle qualità quali il laghu-leggero e tiksna-penetrante.

Questa trasformazione permette alle proprietà del taila di nutrire i dhātu(6) e favorire l’eliminazione delle tossine.”


Nei taila troviamo formulazioni solo con miscele di erbe o anche solo con una determinata pianta?


Sida cordifolia da Indian Herbal Remedies.


In āyurveda generalmente utilizziamo sempre una miscela di erbe, che assieme bilanciano sia la forza che la debolezza di queste erbe. Accade in ksheerabala per esempio, che la formulazione sia solo con Balā, sida cordifolia, come pianta, ma questa attraverso la cottura con del latte, kshee, lo bilancia.”


L’olio quindi diviene medicina, ma il suo uso è solo sulla pelle?


Il taila serve a nutrire e pulire tutti i sensi, lo scopo principale nel dinacharya(7) se pensi, pratiche giornaliere di pulizia di bocca, naso, occhi, orecchie e pelle, permettono al sistema nervoso di percepire in modo chiaro il mondo esterno e quindi di reagire in maniera adeguata agli stimoli.

Per questo si utilizza nel nasya, la pulizia del naso, e nel gandusha, il trattenimento di olio in bocca, questa è la capacità del taila di lavorare su più sensi nello stesso momento.

Mentre nella preparazione del paziente per terapie come il pañcakarma(8) si utilizza il ghee, il burro chiarificato, che viene visto come un olio, per facilitare l’eliminazione delle tossine.”


Quindi il taila nutre ed elimina?


“Si il taila nutre i tessuti in profondità, eliminando l’accumulo dei doṣa(9), principalmente di vata che per natura è mobile, quindi è sempre il primo che tende ad aggravarsi, inoltre le qualità snigdha-oleoso e slakshna-liscio del taila bilancia il rūkā-secco e kara-ruvido, altre qualità di vata.

Per questo elimina l’accumulo dei doṣa, partendo proprio da vata, il primo ad aggravarsi in ogni circostanza. Eliminati gli accumuli dei doṣa le altre tossine verranno eliminate di conseguenza.”


In occidente parliamo di oli essenziali e aromi, quali sono le differenze sostanziali tra un taila ed un olio base, come sesamo o mandorla, miscelato a degli oli essenziali o essenze?


La prima differenza è nella struttura dell’olio, il taila medicato viene cotto, quindi la struttura di olio e pianta si aggrega, diventano una sola, inoltre l’olio attraverso la cottura assume qualità che prima non aveva come abbiamo detto prima.

Nella formulazione cosmetica le strutture di olio essenziale o estratto della pianta ed olio non sono aggregate attraverso la cottura, inoltre l’olio non cotto mantiene le qualità originarie, non assume quell’acuto che gli permette di penetrare per esempio.”


Sicuramente il profumo è diverso, nella mia esperienza lavorativa vedo che a volte è un limite all’utilizzo dei taila in Europa.



“Si, per me il taila ha un profumo piacevole, fa parte della mia cultura come accade per la cucina indiana, ma in Europa può essere sgradevole e difficile da apprezzare, ma fa parte del ricordo che tutti noi associamo.

Il senso dell’olfatto agisce molto sui ricordi, quindi la scelta che noi facciamo davanti ad un profumo è legata ai nostri ricordi inconsci, per questo di fronte allo stesso profumo abbiamo opinioni diverse.”


Quindi il potere della pianta ha effetto anche se non ci piace il suo profumo?


L’esperienza olfattiva è l’aspetto superficiale dell’aroma, agisce sui ricordi, se prendiamo la lavanda per esempio, creerà dei ricordi diversi in ognuno di noi, ma avrà un effetto profondo sul metabolismo uguale in entrambi.

Questo accade anche nel taila, all’olfatto forse non lo apprezzi, ma l'effetto fisiologico sarà uguale in ognuno di noi.

Possiamo dire che l'effetto di pulizia e nutrimento dei taila avviene anche in presenza di tossine ed aggravamento dei doṣa. Mentre il limite delle formulazioni di olio ed estratti di piante è la necessità prima di eliminare il velo creato dalle tossine per permettere al corpo di apprezzare totalmente il potere degli oli essenziali contenuti."


Leggi anche:

- vyadhi kshamathwa, il sistema immunitario

28 ottobre 2016, il primo ayurveda day

Note:

1-snehana: letteralmente ciò che è utile all'oleazione, ma si riferisce ad oleazione del corpo.

2-taila: Olio, olio medicale, usato anche per definire l'olio di sesamo.

3-abhyāṅga: Massaggio con olii caldi medicati dell'intero corpo, se parziale diviene shiroabhyanga.

4-śirodharā: sicuramente uno dei trattamenti ayurvedici più conosciuti, dove si fa colare dell'olio o altro medicamento, come decotti o latte, sulla fronte. Tempi, medicamento e temperatura di questo sono scelti in base alla costituzione del paziente.

5-guṇa: Qualità o attributo, caratterizza tutta la materia, si basa su due concetti: il simile accresce il simile e gli opposti si compensano. Per esempio per ottenere la rimozione di una sostanza oleosa si usa qualcosa con qualità secca, etc…

6-sapta dhātu: i sette tessuti corporei., prodotti attraverso la digestione, secondo una sequenza che passa da strutture grossolane a più sottili: rasa- plasma > rakta - sangue > māmsa - muscoli > meda - adipe > ashti - ossa > majjan - midollo spinale e nervi > sukra - tessuti riproduttivi. La tradizione ayurvedica concepisce l'ojas "ottavo tessuto" ... l'essenza vitale suprema che conserva la vita (Āyurveda, F.J. Ninivaggi, ed Ubaldini).

7-dinacharya: tradotta anche con routine giornaliera, è un ampio discorso che comprende non solo la pulizia del corpo e dei sensi, ma anche le azioni da compiere e i momenti più adeguati durante il giorno.

8-pañcakarma: Letteralmente le 5 (pancha) azioni (karma), in āyurveda si definiscono le 5 terapie principali per la purificazione. Queste sono: vamana - vomito terapeutico, virechana - utilizzo dei lassativi, vasti o basti - clistere evacuativo con decotti o oli medicati, nasya - utilizzo di medicamenti nelle narici, rakta moksha - il salasso.

9-doṣa: Principio e sostanza bioenergetica (Āyurveda, F.J. Ninivaggi, ed Ubaldini). Alterazione, malattia (Diz. Sanscrito Ed Avallardi). Questi sono kapha, che rispecchia gli elementi prithvi (terra) e jala (acqua), pitta che esprime le qualità di tejas (fuoco) e in parte minore di jala, ed infine vata che rivela vaju (aria) ed akash (etere).

Vyadhi Kshamathwa, il sistema immunitario. Dr Kiranlal VS.

Immunità: Resistenza dell’organismo all’azione di determinati germi patogeni o tossine.
(Devoto-Oli)

E’ una questione lunga quanto la storia del genere umano, una situazione che in ogni momento della nostra vita il nostro organismo deve gestire ed è alla base della sopravvivenza.

Di germi, virus e tossine ne sentiamo parlare in tutti i modi, ancor di più di come combatterli e prevenirne la formazione, come eliminarli e come non farci infettare.

Sicuramente con le attenzioni riguardanti il Corona virus è attuale, ma ogni volta che tocchiamo, respiriamo e mangiamo il nostro metabolismo è in difesa, tenta di contrastare ciò con cui veniamo in contatto.


Durante una video chiamata con il dr. Kiranlal VS, medico indiano che vive a Düsseldorf in Germania e mio primo insegnante in India, parlavamo appunto del protagonista principale di queste battaglie sia per l’effetto dell’autunno, che con il cambio di stagione mette in crisi le difese del nostro corpo, sia per la situazione allarmante del Covid-19. 

Quindi dr. Kiranlal, come viene visto il sistema immunitario in āyurveda?


“Nella visione ayurvedica del corpo umano tutti i sistemi si intersecano e si uniscono in una visione globale della salute, il sistema immunitario non viene visto come un super potere che utilizzo quando sto male o nel momento in cui ho perso tutte le forze, tanto meno qualcosa che puoi nutrire con Vitamine o integratori vari o erbe miracolose.

Nel momento in cui compare un disturbo, come la semplice spossatezza, le difese immunitarie sono già in difficoltà, la nostra capacità di contrastare ciò che ci viene dall’esterno viene meno e può dare il via a problematiche più complesse.

In āyurveda il sistema immunitario è descritto anche nella Charaka Samhita(1), descrivendo l'immunità come Vyadhi Kshamathwa, da Vyadhi - malattia e Kshmathwa - resistenza, quindi la capacità di resistere alla malattia.

Vyadhi Kshamathwa è qualcosa che si costruisce giorno per giorno, come costruire un castello, pietra dopo pietra attraverso la qualità del cibo, la capacità digestiva, la stagionalità e lo stile di vita.

Il sistema immunitario è connesso allo stomaco, per questo il primo passaggio è la gestione della digestione, rinforzando agni(2), che se irregolare comprometterà la formazione dei tessuti(3) ed infine ojas(4)”.


Quindi il sistema immunitario può essere assimilato ad ojas?


Il sistema immunitario è uno degli effetti di ojas, quindi un ojas di bassa qualità porta ad un sistema immunitario basso, per questo in āyurveda si pone così tanta attenzione alla forza digestiva, perché è il fulcro della salvaguardia di tutta la salute.”


Immagino che non basterà solo mangiar bene.


“Sicuramente è un buon punto di partenza, nutrire il corpo in base alle proprie capacità digestive ed alle nostre esigenze, come lo sforzo fisico, è essenziale per dare abbastanza nutrimento ai tessuti e quindi ad ojas, ma allo stesso tempo non si deve esagerare nella quantità per evitare sovraccarichi al metabolismo, ciò creerebbe ama(5).

Inoltre adottare delle pratiche giornaliere, il dinacarya(6) appunto, che ci permettano di mantenere il metabolismo pulito (bassa quantità di ama), forte (un buon ojas e agni) ed una buona qualità del sonno, che consenta alla mente di essere presente, sono essenziali per non incorrere in un accumulo di doṣa(7) che andrà a minare il sistema immunitario.”


L’accumulo di doṣa è uguale per tutti?


Qualsiasi sia la singola costituzione, che si accumuli kapha, pitta o vata, la naturale mobilità di quest’ultimo lo farà muovere, destabilizzando il metabolismo. Per questo tutto quello che risulta irregolare nelle nostre abitudini è già un segnale che il sistema immunitario ha perso forza.

Per esempio può iniziare a cambiare la qualità del sonno o della digestione, la forza del pensiero o del corpo, questi sono i segnali che qualcosa sta cambiando, quello è il momento in cui il "castello" può essere sotto assedio.

L’autunno con qualità di freddo, vento e secco, naturalmente accresce vata, che troverà terreno fertile per mettere in crisi il sistema immunitario.”


Lo so, ridurre tutto ad una pozione magica per rinforzare il sistema immunitario è impossibile, ma cosa potremmo fare per aiutarlo?


“L’ideale sarebbe prendersi cura di se stessi, in ogni momento, in ogni stimolo e decisione, aiutare il metabolismo con un rasayana, miscele di erbe che migliorano il sistema immunitario, come per esempio Chavana prash(8), scelto con il medico ayurvedico in base alla costituzione.

Importante è pulire il corpo ed i sensi attraverso l'automassaggio o la pulizia di lingua e naso, ed infine seguire la stagionalità nella scelta degli alimenti.

Una semplice precauzione può essere l’acqua bollita con i semi di cumino, aggiunto quando l’acqua è in ebollizione e lasciato per 5 minuti a bollire, poi bevuto caldo durante la giornata.

Il cumino rinforza agni, quindi la digestione favorendo la costruzione di tessuti forti e sani e l’eliminazione di ama, una delle maggiori cause di disturbi."


Per contattare il dr. Kiranlal: keralaayurvedainstitute


Note:


1-Charaka Samhita: E' una composizione di testi scritta attorno al 400-200 A.C. Viene definito uno dei testi più antichi e uno dei più importati tra i testi ayurvedici.

2-agni: "il fuoco digestivo", rappresenta la capacità di digerire i nutrienti, definisce gli enzimi digestivi e la loro forza digestiva. In una visione più ampia, anche digestione di emozioni e pensieri. In natura il Sole rappresenta la forma principale di agni. L'attenzione alla capacità digestiva è un tema importante in āyurveda, per questo viene data molta attenzione al tema dell'alimentazione e della digestione.

3-sapta dhātu: i sette tessuti corporei, prodotti attraverso la digestione, secondo una sequenza che passa da strutture grossolane a più sottili: rasa- plasma > rakta - sangue > māmsa - muscoli > meda - adipe > ashti - ossa > majjan - midollo spinale e nervi > sukra - tessuti riproduttivi. La tradizione ayurvedica concepisce l'ojas "ottavo tessuto" ... l'essenza vitale cuprema che conserva la vita (Āyurveda, F.J. Ninivaggi, ed Ubaldini). Agni è il fuoco che permette la trasformazione degli alimenti tra tessuto e tessuto.

4-ojas: Il principio di vitalità del corpo, che conferisce all'individuo forza e lustro. (Ayurveda Maharishi, E.Iannaccone ed. Tecniche nuove). ... serve le funzioni vitali che conservano le riserve di energie del corpo e un corretto funzionamento del sistema immunitario (Āyurveda, F.J. Ninivaggi, ed Ubaldini).

5-ama: tradotto in " non digerito", come prodotto di una cattiva digestione, quindi tossico per il corpo.

6-dinacharya: tradotta anche con routine giornaliera, è un ampio discorso che comprende non solo la pulizia del corpo e dei sensi, ma anche le azioni da compiere e i momenti più adeguati durante il giorno.

7-doṣa: Principio e sostanza bioenergetica (Āyurveda, F.J. Ninivaggi, ed Ubaldini). Alterazione, malattia (Diz. Sanscrito Ed Avallardi). Questi sono kapha, che rispecchia gli elementi prithvi (terra) e jala (acqua), pitta che esprime le qualità di tejas (fuoco) e in parte minore di jala, ed infine vata che rivela vaju (aria) ed akash (etere).

8-Chyawanprash: è un tonico a base di Amla, uva spina indiana, miele, ghee e zucchero dalla consistenza simile alla marmellata.